In Italia, quando si parla di malattie a trasmissione sessuale (MTS), il primo argomento è l'AIDS (HIV) e da qualche tempo, grazie agli interessi che girano intorno al vaccino per il cancro del collo uterino, il virus HPV.
A me interessa la Chlamydia Trachomatis.
Ufficialmente iniziai con una relazione il 30/10/2002 su Chlamydia e Micoplasmi nel IX Congresso Nazionale AGICO (Ass. dei ginecologi consultoriali) al Palazzo Barberini a Roma, anche se l'interesse era ovviamente precedente. Dal 2002 ad adesso in Italia è cambiato ben poco: quindi, dopo anni passati a cercare di coinvolgere le associazioni dei ginecologi, la CGIL nazionale, le ASL e, come Presidente di AGITE (Ass.dei Ginecologi Territoriali), aver inserito la diagnostica della Chlamydia sugli adolescenti nei 3 progetti AGITE per il Congresso Mondiale di Roma del 2012, direi che è arrivato il momento di agevolare almeno le mie pazienti.
Iniziamo dal consiglio che ritengo più importante. Le donne che hanno avuto rapporti senza preservativo con un nuovo partner, entro un tempo ragionevole (diciamo due mesi?), è opportuno che eseguano un test PCR per la Chlamydia e nel caso di positività è opportuno che assumano (insieme al compagno), anche in totale assenza di sintomi, la corretta terapia antibiotica.
Fino a poco tempo fa era addirittura sconosciuta la prevalenza della Chlamydia nella popolazione italiana. Non è cambiato molto, ma vi sono almeno due centri in Italia, che hanno indagato l'argomento, la dottoressa Maria Agnese Latino microbiologa al Sant'Anna di Torino e Francesco de Seta, ginecologo all'Università all'IRCCS Burgio Garofolo di Trieste. Entrambi al nord, ma ben distanti tra di loro, evidenziavano una prevalenza di circa il 10% nelle donne con attività sessuale sotto i 18 anni.
I microbiologi del AMCLI stanno portando avanti il progetto "Stop Chlamydia" e la d.ssa Latino è la coordinatrice del gruppo di lavoro sulle infezioni sessualmente trasmesse. Mi informerò a breve per aggiornare lo stato del progetto. L'idea era di procurare circa 10.000 euro, su base regionale, per facilitare il test proprio sulle urine, nelle adolescenti, proprio per permetterne l'autogestione particolarmente importante proprio nelle giovanissime, soprattutto ,
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La Chlamydia Trachomatis è la più importante causa infettiva di sterilità. È un agente batterico che, spesso in maniera del tutto inapparente, si insedia a livello del collo uterino, e tramite meccanismi immunitari e infezioni pelviche, nella donna ostruisce le tube e nel maschio i deferenti. La chlamydia ostruisce quindi tutte e due le vie (femminili e maschili) che permettono l'incontro fecondante tra spermatozoo e ovulo.
Il preservativo impedisce il contagio, la pillola ne riduce i rischi alle tube.
Fare diagnosi delle forme inapparenti, che nelle donne arrivano al 70% dei casi, è necessario nelle donne in età giovanile o che non hanno ancora avuto figli, prima di introdurre una spirale. È più importante se si è incominciata l'attività sessuale prima dei 18 anni e se è superato il numero di 3 partners senza utilizzo di preservativo. La diagnosi si effettua tramite un tampone inserito a livello cervicale come nel pap-test. Sarebbe opportuno avvalersi di test come il PCR, ma va anche bene il test da studio, il Microtrack, che però non è efficace nel 15% dei casi..
È necessario il controllo del partner maschile, con tamponi uretrali o indagini al PCR sull'urina.
Partner già testati per la chlamydia devono utilizzare necessariamente il preservativo in rapporti esterni alla coppia.
Anche se in Italia il problema sembra non esistere, all'estero sono in piena esecuzione numerosi programmi di screening di massa soprattutto nelle donne sotto i 25 anni. In Inghilterra 300 programmi. Se la vostra vita sessuale è stata "divertente" c'è sempre tempo per un test per la chlamydia. Il Microtrack costa L. 25.000 al SSN. Il test PCR costa 163.000 lire. Il ticket è sempre di L. 70.000.
Dalla storia della vita sessuale il ginecologo può capire la necessità di indagini specifiche, individualizzandone la frequenza.
Cos’è la Chlamydia Trachomatis?
Come si riconosce la Chlamydia Trachomatis
Cosa determina la Chlamydia T. nella donna?
Cosa determina la Chlamydia T. nel maschio?
Quali sono i metodi di laboratorio per diagnosticare la Chlamydia?
Evoluzione dei Test diagnostici per la Chlamydia T.
Sono utili i test sul sangue per la diagnosi della Chlamydia?
Incidenza della Chlamydia T.
Prevalenza per gruppi di popolazione
Qual è la frequenza della Chlamydia in Italia?
Chlamydia e gravidanza.
Criteri per lo screening della Chlamydia T. (Center for Control Disease)
Risultati dello screening della Chlamydia T. in termini di risparmio economico e della salute femminile
Cos’è la Chlamydia Trachomatis?
La Chlamydia T. è un batterio immobile, gram negativo, a vita intracellulare obbligata, per la sua scarsa capacità di produrre autonomamente energia.
Come si riconosce la Chlamydia Trachomatis
1. Più facile il sospetto nel maschio che nella femmina
2. Uretrite maschile con secrezione obbliga ad una diagnostica di laboratorio
3. Cervicite muco-purulenta: descritta ma quasi impossibile da riconoscere nella pratica clinica
4. Inutilità del pap-test (2% di corrispondenza tra immagini citologiche e conferma colturale), ai fini della diagnostica per Chlamydia
Cosa determina la Chlamydia T. nella donna?
1. Infezione selettiva dell'epitelio cilindrico dell'endocervice uterina
2. Uretrite e cistite con urinocoltura negativa
3. Localizzazioni anale e faringea
4. Salpingite sub-acuta o cronica asintomatica
5. PID o Malattia infiammatoria pelvica
6. Malattia di Nicolas Favre o linfogranulomatosi venerea (ulcera anogenitale e adenopatia inguinale)
7. Sindrome di Reiter: uretrite, congiuntivite o iridociclite, artrite
8. Periepatite o Sindrome di Fitz-Hugh-Curtis
Cosa determina la Chlamydia T. nel maschio?
La C.T. nel maschio determina in primo luogo una uretrite e cistite, conurinocoltura negativa, asintomatica nel 40% di casi, che può essere riconosciuta per una secrezione dalla uretra, che può sporcare gli slip o lezuola e che richiede sempre l’individuazione con un test uretrale o sulle urine
· Conseguenza di una uretrite non trattata è l’epididimite, infezione dell’epididimo, zona di raccolta degli spermatozoi, appena in continuazione con il testicolo, a livello della borsa scrotale
· Possibile anche la prostatite e l’infezione delle vescicole seminali per l’immediata adiacenza della vescica
· Il linfogranuloma venereo
· Localizzazioni anale e faringea
· Alcuni sierotipi sono responsabili della Malattia di Nicolas Favre o linfogranulomatosi venerea (ulcera anogenitale e adenopatia inguinale)
· Sindrome di Reiter: uretrite, congiuntivite o iridociclite, artrite
· Periepatite o Sindrome di Fitz-Hugh-Curtis (aderenze velamentose attorno al fegato).
Quali sono i metodi di laboratorio per diagnosticare la Chlamydia?
1. Il metodo più diffuso in Italia è il metodo immunoistochimico (EIA), tramite l’individuazione immunochimica dei liposaccaridi di superficie. È il famoso e diffuso Microtrack. La capacità di individuare il batterio è del 78-85%, la sicurezza della diagnosi invece non è elevatissima
2. Il metodo colturale a lungo considerato il golden standard a causa di una alta sicurezza della diagnosi, permette il riconoscimento del genotipo e l’effettuazione dell’antibiogramma
3. Il metodo di amplificazione genica, il PCR (polymerase chain reaction) si deve ritenere come il metodo più sicuro attualmente in Italia. È il metodo più costoso e va utilizzato come controllo a distanza di 1 mese dalla fine della terapia.
4· altri metodi sono utilizzati nella diagnostica della Chlamydia, ma ho scelto di non trattarli per non ingenerare confusione. Già non è più utile il ricorso al metodo colturale, superato dal PCR, che a sua volta è leggermente inferiore al LCR, ancora non utilizzato in Italia.
Evoluzione dei Test diagnostici per la Chlamydia T.
1.I test di laboratorio per la diagnosi delle malattie a trasmissione sessuale si sono evoluti molto negli ultimi 20 anni, specialmente per la Chlamydia T. Evoluzione da:
2. Colture cellulari
3. Enzyme Immunoessay
4. Direct Immunofluorescent assay
5. Confirmation assay for enzyme immunoessay
6. Nucleic acid amplification methods:
7. PCR
8. Ligase Chain Reaction
9. Transcription mediated amplification
Usaree test di amplificazione degli acidi nucleici è cost-effective anche in una popolazione a bassa prevalenza
Sono utili i test sul sangue per la diagnosi della Chlamydia?
No. I test sierologici non sono utili nella diagnosi del tratto urogenitale causata da C.T.
Gli anticorpi stimolati dalla C.T. hanno una lunga vita e non distinguono infezioni antiche da infezioni recenti. Un aumento di 4 volte nel titolo anticorpale è indice di infezione, ma sono necessarie da 4 a più settimane per assistere all’aumento degli anticorpi.
Incidenza della Chlamydia T.
1. Studio italiano del 1994 su 15.000 pazienti incidenza del 6,7%
2. La stima del Centers for Disease and Prevention americano, individua il 10% di Chlamydia tra gli adolescenti sessualmente attivi, con una Incidenza globale di 4 milioni di casi l’anno e un costo stimato di 2,4 miliardi di dollari, nel 1993
L’infezione da C.T. rappresenta attualmente l’8,4% delle malattie sessualmente trasmesse in Italia
Qual è la frequenza della Chlamydia in Italia?
L’infezione è stata rilevata anche nel 5% delle donne e nel 6% degli uomini asintomatici (30% degli uomini, 70% tra le donne), serbatoio naturale dell’infezione. Secondo dati del 1996 la prevalenza su tutta la popolazione Italiana e del 1,9% nelle donne e del 5.8% nei maschi, considerando tutte le età.
L’infezione non trattata è causa importante di PID, di gravidanza ectopica, di infertilità maschile e femminile
Il 17% delle donne con PID rimane sterile
Prevalenza per gruppi di popolazione
Prevalenza
Sintomatiche 8.3%
Asintomatiche 3%
Controlli 0.7%
Chlamydia e gravidanza
La trasmissione durante il parto di madri infette al neonato è il 60%.
La conseguenza più frequente è la congiuntivite da inclusi
La complicanza più grave è la polmonite interstiziale
A differenza di altre patologie, i costi maggiori dell’infezione da C.T. sono i casi non diagnosticati e dipendono dalle complicanze a lungo termine delle infezioni silenti e dei casi secondari da esse derivati
Lo screening e il trattamento della Chlamydia T. riduce l’incidenza delle PID del50%
Criteri per lo screening della Chlamydia T. (Center for Control Disease)
1. Donne con cervicite mucopurulenta
2. Donne sessualmente attive con meno di 20 anni
3. Donne tra 20 e 24 anni con uno dei due criteri
4. Donne oltre i 24 anni con ambedue i criteri:
- uso inconsistente dei metodi barriera
- nuovo partner negli ultimi 3 mesi
Perché è importante riconoscere la Chlamydia T.?