Quando la donna viene per un "controllo" deve considerare che non è per l'occasionale evidenziazione di una patologia ma per praticare l'emersione precoce di vari problemi e praticare come opportunità una serie di scelte di pratiche preventive al fine della conservazione dello stato di benessere. L'empowerment della donna è l'obiettivo della visita ginecologica, permettere la catalogazione di sintomi fra quelli da gestire senza ritardo, favorire la riabilitazione prima di proporre la chirurgia, lavorare sulle resistenze alla contraccezione come avvicinamento alla libertà di scelta. Ogni età o condizione richiede attenzioni specifiche e questa tabella è la base di focus specifici che tendono ad affinare la ricerca dei disturbi o prevenzioni non praticate. La prima visita ginecologica pubblica dopo anni di battaglie aziendali, iniziative associative e legali, confronto con numerosi specialisti lungo tutta Italia (più di 300), in Lombardia è stata fissata di nuovo a 30 minuti, dopo 7 anni di riduzione a 20 minuti, compresi pap test o tamponi vaginali, la burocrazia e la vestizione. Il tempo però andrà utilizzato praticando quando possibile o in considerazione della patologie in atto, le attività di prevenzione esposte di seguito.
Età periadolescenziale
1. della gravidanza indesiderata
2. delle malattie a trasmissione sessuale
3. HPV e vaccinazione
4. Contraccezione d'emergenza
5. Dismenorrea ed endometriosi
Età fertile
1. resistenze alla contraccezione
2. scuola della fertilità e prevenzione della sterilità
3. Prevenzione delle gravi patologie infettive (MTS) e gestione vaginiti
4. Vaccinazione rosolia
5. Prevenzione delle malformazioni (base infettiva, tossica, alimentare)
6. Assunzione di acido folico preconcezionale
Dal puerperio in poi
1. pro allattamento naturale
2. emersione della depressione
3. emersione e presa in carico dell'incontinenza urinaria
4. prevenzione delle gravidanze indesiderate e abuso del fumo
Dalla premenopausa in poi
1. prevenzione delle patologie cardiovascolari
2. prevenzione dell'osteoporosi
3. prevenzione delle artropatie
4. prevenzione dell'atrofia e dei tre sintomi correlati: dispareunia, S. da urgenza-
5. frequenza, cistiti ricorrenti
6. prevenzione dell'isterectomia 6. gestione incontinenza urinaria
Sempre
1. valutazione della violenza di genere: riconoscimento dei segni e dei sintomi
2. valutazione del pavimento pelvico con: studio del dolore mestruale, dispareunia
3. gestione clinica delle disfunzioni del pavimento pelvico, compresa l'incontinenza
Cosa deve essere comunicato
1. Va sempre considerata la necessità di spiegare le patologie e le strategie preventive
2. Va illustrata a cosa serve la terapia (strumento fondamentale per la compliance alla terapia)
3. Vanno descritti gli effetti collaterali delle terapie e della contraccezione o dell'HRT
4. Si devono segnalare gli effetti secondari a rischio e va gestita la risposta emozionale, soprattutto in un contesto dove la paziente abbia un rapporto scarsamente dialogato con il medico di famiglia
Ricade sulla riconsiderazione della tempistica
1. la cattiva gestione dei Cuptel
2. la non predisposizione di agende interne
3. il ritardo delle pazienti in relazione al rapporto con gli impiegati
la indisponibilità più o meno continuativa dell'infermiera, per impiego contemporaneo a più servizi
4. Problemi organizzativi vari, come pagamenti, mancate prestazioni
5. L'overbooking, che determina tempi lunghi in sala d'attesa, malumori e minore disponibilità delle utenti, impossibilità a concedersi pause
6. Le inadeguatezze dell'hardware e del software utilizzato