A differenza degli studi dei primi anni 2000, che hanno spaventato milioni di donne nel mondo sul rischio di ictus legato alla terapia ormonale, è stato pubblicato il primo lavoro scientifico che ha indagato finalmente sul rischio di ictus legato alla terapia ormonale, a seconda delle diverse vie di somministrazione (orale vs transdermica) e dei dosaggi.
Lo studio dimostra che la terapia ormonale della menopausa può non aumentare i rischi statistici di ictus, selezionando adeguatamente le pazienti e scegliendo preferibilmente un basso dosaggio estrogenico e la via transdermica.
L'estrogeno a media - bassa dose per via transcutanea, come il cerotto o il gel, da anni era già in teoria la terapia con minore rischio cardiovascolare e di tromboembolismo avendo un primo passaggio epatico del 12%, in confronto alla terapia orale, che ha un primo passaggio epatico del 100% e un picco di 17 ß estradiolo più basso a parità relativa di dosaggio, con un probabile minore effetto sul rischio di puntate ipertensive.
Riporto adesso i risultati dello studio, pubblicato sul British Medical Journal (BMJ 2010; 340:c2519) "Transdermal and oral hormone replacement therapy and the risk of stroke: a nested case-control study" di C. Renoux et al, che ha valutato per la prima volta il rischio di ictus eventualmente associato alle vie di somministrazione (orale o con cerotto) delle terapie ormonali sostitutive della menopausa e al loro dosaggio.
Sono state valutate tutte le terapie ormonali con:
1. Solo estrogeni; 2. Estrogeni + progestinici; 3. solo progestinici; 4. tibolone; inoltre per gli estrogeni sono stati differenziati dosaggio e vie di somministrazione; il dosaggio è stato qualificato come alto e basso, la via di somministrazione: transdermica e orale
Risultati
Lo studio ha raccolto dati dal 1/1/1987 e il 31/10/2006 valutando 15.710 ictus e 59.958 controlli. Il tasso complessivo di ictus era 2.85 per 1000 donne per anno (50-79 aa).
Valutando la via transdermica (alte e basse dosi) il rischio di rischio complessivo si riduce del 5% (Rischio Relativo R.R. 0.95), rispetto alle donne che non facevano alcuna terapia. La terapia transdermica con soli estrogeni ha un R.R. di 1.02, mentre se viene aggiunto il progestinico vi è un R.R. di 0.76 (-24% del rischio di ictus). Il rischio di ictus non è aumentato con basse dosi di estrogeni per via transdermica con R.R. 0.81 (-19%). I dosaggi elevati di estrogeni transdermici aumenta il rischio di ictus dell'89% (R.R. 1.89).
La terapia orale aumenta complessivamente il rischio di ictus del 28%, considerando basse e alte dosi. Il rischio per solo estrogeni orali è 1.35 (+ 35%) R.R. 1.24 (+24%) se estrogeni e progestinici insieme. L'aumento del rischio di ictus associato agli estrogeni orali è stato essenzialmente simile per alte (R.R. 1.48) e basse dosi (R.R. 1.25).
Conclusioni
Alcuni importanti studi scientifici hanno enfatizzato, agli inizi degli anni 2000, i rischi della terapia ormonale, spaventando le pazienti che la assumevano, anche quando essa era di accertata necessità. Che tali studi siano stati condotti in maniera errata, con drammatici riflessi era stato già scritto da me nel 2004 su questo sito (vedi Terapia Ormonale della Menopausa). Questi studi erano essenzialmente il WHI (Women Health Initiative) e il Million women study. Adesso, come vedete dai risultati appena descritti, risulta che la terapia transdermica a bassa dose invece di aumentare il rischio di ictus lo riduce del 19%.
Le pazienti in menopausa che sono sotto terapia ormonale da anni usano il cerotto con dosaggio di 25 mcg/die. Prima utilizzavo il cerotto settimanale, ma da quando mi è stato fatto notare che in una settimana il cerotto si sporca, sono ormai passato al cerotto bisettimanale, questo è stato il mio cambio prescrittivo negli ultimi 10 anni.