Il dolore “avverte”
Mentre i dolori delle contrazioni uterine avvertono la donna che si sta avvicinando il momento del parto, magari per mettersi in una grotta al riparo da animali e nemici, converrete con me che per avvertire l'arrivo delle mestruazioni non era strettamente necessario farle accompagnare da un forte dolore, fino a doversi accucciare in branda, per un giorno o più. Sarebbe bastato un leggero e temporaneo discomfort che avvertisse della necessità di predisporre una protezione igienica e si poteva chiuderla lì.
Il dolore “ammala”
Invece, per vari motivi (fisiologici, parafisiologici e patologici), il dolore mestruale è in grado di affliggere numerose donne.
Non c'è una necessità di accogliere il dolore come una conseguenza naturale del susseguirsi dei cicli ormonali: il dolore mestruale è infiammazione, è nocivo di per sé, va combattuto.
L'argomento è complesso, ma va insegnato a partire dai corsi di educazione sessuale della scuola elementare, poco prima che avvenga il menarca (la prima mestruazione), avvertendo le mamme che l’attesa della cura può provocare una forte tendenza in età adulta, alla patologia cronica uroginecologica delle loro giovani figlie.
Le terapie del dolore mestruale
Le terapie sono gli antinfiammatori e la contraccezione ormonale. Bisogna sceglierne una comunque, poi si dovrà discutere sul perché la contraccezione ormonale può avere un effetto terapeutico superiore.